Come calcolare il credito d’imposta a cui hanno diritto le aziende che investono in pubblicità? Ecco una guida breve e chiara al bonus pubblicità 2018.
Cos’è e come si richiede il bonus pubblicità 2018 per le aziende
Il 24 luglio 2018 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il testo del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 16 maggio 2018 n° 90, meglio noto come DPCM per il bonus pubblicità 2018. Il decreto, in vigore dall’8 agosto, introduce una serie di crediti d’imposta sulla pubblicità che le aziende fanno sulla stampa (cartacea e online) e sulle emittenti radio e tv, analogiche e digitali.
Si tratta di un provvedimento che può agevolare parecchio tutti i tipi di impresa, quindi anche le attività di ristorazione, che hanno già investito in pubblicità nel 2017 e che intendono continuare a farlo nel 2018.
Le risorse previste dal bonus pubblicità ammontano a 62,5 milioni di euro, 50 per le campagne pubblicitarie a mezzo stampa, cartacea e online, e 12,5 per gli investimenti su radio e tv. Vediamo allora nel dettaglio cosa prevede il bonus pubblicità 2018.
Cos’è il bonus pubblicità e chi ne ha diritto
Come specifica il testo del decreto attuativo, semplificato da una nota dell’Agenzia delle Entrate, il bonus pubblicità è un credito d’imposta di cui imprese o liberi professionisti possono usufruire se, nel 2018, effettuano o hanno già effettuato degli investimenti pubblicitari su questi canali di comunicazione: stampa, radio analogica o web-radio, stazioni televisive locali.
In quanto credito d’imposta, il bonus pubblicità 2018 ha la forma di uno sgravio fiscale sulla dichiarazione dei redditi dell’anno in corso: un sconto sulle tasse da versare, di cui le imprese e gli autonomi possono beneficiare fino all’esaurimento delle risorse disponibili.
Tale bonus potrebbe poi diventare strutturale, cioè ogni anno si potrà fare domanda per usufruirne: una caratteristica che permetterebbe di pianificare, magari in misura maggiore, tanti investimenti pubblicitari futuri.
Requisiti per ottenere il bonus pubblicità
Il bonus sulla pubblicità è detto incrementale perché, per poterlo riscuotere, è necessario investire in pubblicità almeno l’1% in più di quanto si sia speso nell’anno precedente. Se, per esempio, nel 2017 si sono spesi 10.000 euro in campagne pubblicitarie, si avrà diritto al bonus per il 2018 a fronte di un investimento minimo di 10.100 euro.
È anche necessario che l’investimento avvenga sullo stesso mezzo di informazione utilizzato l’anno precedente: se nel 2017 si sono investiti 10.000 euro investiti su uno spot televisivo, per esempio, il credito d’imposta scatta quando se ne investono altrettanti +l’1% sempre sul mezzo televisivo.
Il valore del bonus pubblicità 2018 ammonta al 75% del valore incrementale della spesa, ma arriva al 90% per le microimprese, cioè quelle che non contano più di 10 dipendenti e il cui fatturato (o bilancio annuo) non sia superiore a 2 milioni di euro, per le PMI e le start-up innovative, a patto che la Commissione Europea valuti la compatibilità con l’aiuto di Stato.
Crediti d’imposta di questa entità sono sicuramente invitanti per piccole imprese che decidono di investire in pubblicità, ma che sono spaventate dai costi. Se infatti è vero che, sul breve termine, le spese possono essere importanti, sul medio e lungo termine l’investimento può rivelarsi fruttuoso, anche – come detto – in termini di credito d’imposta.
Vincoli e particolarità del credito d’imposta sulla pubblicità
Il bonus pubblicità 2018 non è cumulabile con altre agevolazioni dello stesso tipo e non consiste in una somma di denaro ricevuta, ma ha la forma di uno sconto sulle tasse da versare in seguito alla dichiarazione dei redditi. Gli investimenti ammissibili per ottenerlo, nel dettaglio, possono comprendere:
- acquisto di pagine pubblicitarie sulla stampa quotidiana, periodica, locale o nazionale, cartacea od online;
– - acquisto di uno spazio pubblicitario su radio o tv locali, con l’esclusione di “televendite di beni e servizi di qualunque tipologia nonché quelle per la trasmissione o per l’acquisto di spot radio e televisivi di inserzioni o spazi promozionali relativi a servizi di pronostici, giochi o scommesse con vincite di denaro, di messaggeria vocale o chat-line con servizi a sovraprezzo delle televendite”.
Una particolarità del bonus pubblicità 2018 riguarda l’estensione al secondo semestre dell’anno precedente: anche gli investimenti effettuati sulla stampa cartacea e online, dal 24 giugno al 31 dicembre del 2017, concorreranno alla maturazione del credito d’imposta.
Come accennato sopra, infine, il credito d’imposta viene concesso previa la disponibilità delle risorse. Se il limite per singolo bonus (cioè per singolo soggetto che lo richiede), fissato a 1,5 milioni di euro per la stampa e 250 mila euro per radio e tv viene superato, il credito si divide tra chi ne ha diritto in base a questi criteri:
- lo sgravio fiscale per singolo bonus non può superare il 5% delle risorse totali stanziate per gli investimenti sui giornali e il 2% sulle radio-televisioni;
– - per i singoli crediti superiori a 150 mila euro, sarà necessario un accertamento preventivo della Banca Dati Nazionale Antimafia.
Come fare domanda per ottenere il bonus pubblicità
La domanda per usufruire del bonus pubblicità 2018 e la dichiarazione degli investimenti effettuati, insieme con la dichiarazione sostitutiva con cui si autocertifica di avere tutti i requisiti in regola per poter accedere al credito, insieme vanno presentate Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri, tramite il sito dell’Agenzia delle Entrate.
La finestra temporale per presentare la domanda relativa agli investimenti del 2018 e del secondo semestre 2017 va dal 22 settembre al 22 ottobre 2018.
La dichiarazione sostitutiva degli investimenti effettuati nel 2018, invece, va consegnata dal 1° al 31 gennaio dell’anno 2019. Da questo link puoi scaricare il modello da compilare con la relativa guida.
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