Una rosa sarebbe una rosa anche con un altro nome? E un piatto di tagliatelle al ragù? Abbiamo scomodato una celebre citazione per affrontare una tematica fondamentale per un ristoratore: la scelta del nome dei piatti. Le varianti possono chiaramente cambiare il risultato finale, non tanto per qualità, ma per la curiosità che ispirano al cliente. La denominazione dei piatti, che caratterizzano le diverse portate, è sinonimo di creatività e funzionalità. Questo fattore può aumentare i profitti del tuo ristorante fino al 37%. Al tempo stesso ti aiuta ad affermare la personalità del marchio!
Grazie a diversi studi americani, è emerso che un menu ristorante deve emozionare per essere efficace. Vi sono delle parole specifiche che, se usate nel giusto modo, possono stimolare le persone, e catturarle a livello empatico. Il termine “goloso”, associato anche a “tradizione” e “territorio” sono i must che catturano la clientela di ogni età.
Esistono delle strategie del menu engineering che ti aiutano anche a differenziarti dalla concorrenza, in modo da incentivare la vendita di alcuni piatti, puntando tutto sulla giusta comunicazione del nome e della ricetta. In questo articolo scopriremo i fattori da seguire per riuscire ad essere efficaci nell’attribuzione di un nome vincente per ogni piatto.
La scelta dei nomi: cosa considerare
La denominazione dei piatti offre, a ogni ristoratore, la possibilità di distinguere il proprio business, e ai clienti di ricordare un locale. Considera che i commensali, in media, trascorrono appena 180 secondi a leggere il menu. E’ un tempo ridotto, ma non così breve. In questi pochi attimi è importante presentare le pietanze più redditizie, e i tuoi cavalli di battaglia in modo impeccabile. Solo così potrai promuovere ciò che desideri e incrementare le vendite. Del resto è proprio la tua lista piatti a rappresentare lo strumento più importante per il marketing. Ma come si può raccontare l’essenza di un ristorante con i nomi dei piatti?
Il nome dovrebbe raccontare una storia. Giocare con la creatività e la descrizione di ogni voce è sicuramente il mezzo più efficace per ottenere buoni risultati. Aggiungi aggettivi descrittivi, racconta la preparazione del piatto (se lavorato a mano o preparato secondo una cottura speciale). Perché molti clienti che vogliono la tradizione a tavola, sono anche alla ricerca di personalità e di piatti che stuzzichino la loro mente, prima ancora del loro palato. Nel caso di un ristorante che propone solo cucina tradizionale, cerca di “ringiovanire” quelli che sono considerati i piatti “vecchi”, storici in chiave moderna.
Pensa a un buon piatto di tortellini in brodo, e prova a trasformarli in “Tortellini in brodo 2.0”, per ironizzare sull’innovazione della ricetta. Avrai modo di effettuare anche una differenza importante sul menu a livello di costi:
Tortellini in brodo – 11 €;
Tortellino 2.0 in brodo: piatto della tradizione bolognese, nato nel 1624, preparato con sfoglia fatta a mano e un ripieno innovativo dello Chef – 13 €
Con poco puoi proporre qualcosa di tuo, personalizzare il brand e il ristorante, e puntare a incuriosire i clienti.
3 mosse vincenti per dare un nome ai piatti per ristoranti
Rendi la tradizione moderna
Tutto ciò che è tradizionale, per noi italiani, è sinonimo di famiglia, di ricette tramandate negli anni, di generazione in generazione. E questo che cosa ci dice? Che un punto importante nell’attribuire un nome è puntare sulla tradizione rendendola moderna.
Carbonara di nonna Pina – Un primo piatto della tradizione romana reinterpretato con una ricetta segreta, custodita da 40 anni.
Ciò risulterà molto più curioso e interessante per un cliente, che così potrà trovarsi di fronte a soluzioni che non sono semplici “denominazioni didascaliche” in stile scolastico. Rafforzerai la percezione di tradizione, ma soprattutto affermerai la tua identità.
Gioca con gli ingredienti della ricetta
Alcune ricette presentano diversi ingredienti. E’ difficile riuscire a inserirli tutti nella descrizione senza annoiare i clienti con una classica lista. Ma come possiamo trasformarlo in un punto di forza?
Vellutata di verdure con sorpresa: Cremosa vellutata della casa con 8 verdure fresche e…un tocco magico.
In questo modo potrai divertirti a giocare anche con i piatti più semplici, e testare così la loro efficacia, in modo da decidere se continuare a presentarli nel menu.
Descrivi tutto nel dettaglio
La descrizione è la chiave per tutto! Pensa di essere un estraneo e di leggere il menu ristorante per la prima volta. Non devi lasciare nulla al caso o dare per scontato il contenuto delle tue pietanze.Tantissimi clienti amano sapere come viene preparato un piatto, e vogliono che gli venga raccontato ciò che mangeranno. Perché scrivere solo “Tagliata di manzo”, quando puoi giocare con la descrizione del piatto?
Tagliata di manzo 140°C – Gustoso controfiletto di 4 cm, media cottura a 140°C, su letto di rucola e pomodorini.
Il cliente non dovrà fare domande, ma potrà già immaginare la bellezza del piatto che stai per servire.
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